Giovanni Segantini (0401-1)

  • tedesco
  • 1949-10-07
  • Dauer: 00:02:50

Beschreibung

Comunicato:
Riprese speciali fatte in occasione del 50° anniversario della morte del "pittore della montagna": i quadri più importanti, esposti alla mostra commemorativa di St. Moritz, ed i paesaggi dell'Engadina, cari al Segantini.

Commento:
A San Moritz, mostra commemorativa per il 50° anniversario della morte del Segantini. Le sue prime tele ci rivelano un artista che cerca, che lotta / e che crea, già nella sua terra natia Italia, opere dal contenuto profondo. Scure le sue tinte preferite, e le sue luci … smorzate. Del 1883 “La giovane alla fontana”. / Tre anni dopo, egli dipinge quella luminosa “Grigionese”. – Il caldo chiarore del gruppo delle due madri. / E tutta una collana di paesaggi alpestri pieni di una luce chiarissima, iridescente. / Il Segantini aveva trovato nei Grigioni (a Savognin in un primo tempo) la sua patria artistica. / Ma l’aprico villaggio è solo una prima tappa; oltre il Julier vi è una valle ancora più chiara, vi sono i laghi dell’Engadina, con tutto il loro fascino. Nel ’94 il Segantini si stabilisce a Maloia. / Lassù egli scopre colori ancora più eterei, e nei suoi occhi si pensa lo sfavillio argenteo del passaggio engadinese. / Grandi occhi neri rivelatici dall’autoritratto. – Da 50 anni i pennelli e la tavolozza tacciono. / Ma suo figlio Gottardo, nello studio del genitore, custodisce fedelmente la tradizione paterna. / Dal Maloia lo sguardo scopre la Bregaglia. Attratto da tanto richiamo, Giovanni Segantini andò a Soglio per dipingervi le cime selvagge della Bondasca / che rivedremo nella sua grane tela “La Vita”, la prima di quella poderosa trilogia engadinese dipinta con tanto fervore. / Nel quadro “La Natura”, rimasto incompiuto, le montagne dell’Engadina si ergono sotto un cielo ampissimo, un paesaggio che l’artista contemplava dalla vetta dello Schafberg, dove oggi ancora sorge la capanna nella quale lavorava. / Un maestro vi si è recato con i suoi scolari per onorare il grande solitario scomparso, che la morte, cinquant’anni fa strappava alla sua arte. / È lì ch’egli ha sostenuta l’ultima lotta, con l’occhio fisso sulle sue montagne, che nel dipinto premonitore “La Morte” s’innalzano maestose, eterne, nella fausta luce dell’alba. /

Communiqué_0401.pdf
Dieses Dokument wurde mit der Unterstützung von Memoriav erhalten.
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