Il XXII salone dell’automobile di Ginevra (0518-2)

  • tedesco
  • 1952-03-28
  • Durata: 00:02:45

Descrizione

Comunicato:
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Al XXII salone dell'automobile di Ginevra, inaugurato dal presidente della confederazione Kobelt, per il quale si sfiatano gli automi di gomma./ Ammira Kobelt la Campagnola che ha traversato l’Africa a tempo di primato, e apprezza i pesi massimi svizzeri./ Al salone si va a caccia di novità. Soddisfa anche i più esigenti il genio creativo italiano con mille modelli./ Specialmente se ne illustra le virtù un asso del volante quale è il nostro de Graffenried./ Un cavallo a cinque zampe? No, un motore a tre carburatori./ Si afferma l’estro latino nella collaborazione italo-francese, unione di fantasia creatrice e di tecnica./ Ecco un nuovo aspetto d'un’antica, gloriosa marca francese./ Mancava la lamiera per coprirla tutta, questa "due cavalli" francese, la meno cara del salone, che sopporta anche i più grassi, ma che si lascia ciononostante familiarmente trattare da tutti./ Superbamente isolati i principeschi gioielli intoccabili d'Oltre Manica./ Sempre stupefacente la produzione inglese, classici e armoniosi i suoi modelli, che rivelano i segreti di costruzione. / Dall’Inghilterra proviene il primo motore a turbina per vetture da turismo./ Testimoniano i solidi e rifiniti veicoli d'ogni genere presentati da numerose fabbriche germaniche, la ritrovata potenza dell'industria d'Oltre Reno, che offre uno studiatissimo motore a due tempi a iniezione diretta./ Anche la Spagna è presente: Ultimo grido della tecnica e ... del portafoglio, la sua sport fuoriserie./ I modelli americani, spaziosi e comodi, sono più sobri, meno pomposi: il nuovo modello francese d'una marca statunitense possiede fra tanti pregi un'ampia visuale./ Notata una vettura sport anglo-americana, con carrozzeria italiana. I costruttori svizzeri presentano anche quest'anno bellissime carrozzerie fuoriserie./ Le "grandi bambine" sono estasiate, trascorsa per loro l’epoca romantica delle speculazioni sentimentali. Non manca al salone il reparto per chi ha ancora fiducia nell'umile bicicletta o nella moto./

Communiqué_0518.pdf
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