Pittura del folclore appenzellese (0895-3)
- italiano
- 1959-12-04
- Durata: 00:03:30
Descrizione
Comunicato:
Cortometraggio a colori sulla pittura del folclore appenzellese, che è tana delle manifestazioni, tipiche del patrimonio, culturale nostrano. Una breve visita alla casa dove visse e operò uno degli ultimi pittori del folclore appenzellese, Johan Baptist Zeller, scomparso solo pochi mesi orsono. Una giovane allieva della scuola media continua questa vecchia tradizione.
Commento:
Ai piedi del Santis, nell’Appenzello, troviamo isolate fattorie, disseminate sulla vasta catena di montagne e sulle colline. / In molte di queste solitarie case dei contadini, si possono vedere le vestige d’una pregiata arte popolare, nata dal costume di decorare i mobili. I motivi che abbelliscono quest'armadio, sono stati dipinti nel 18° e 19° secolo. / La moda dei mobili ornati fu poi abbandonata, per quella delle tavole di legno dipinte, che rappresentano scene rigorosamente realistiche. Questa pittura rustica, nella metà del 19° secolo, raggiuse l'espressione più originale, più fresca, squisitamente ingenua. / Ma non solo del 19° secolo: ancor oggi quest'arte conserva la sua genuina poesia. II dipinto che ammiriamo, è stato eseguito pochi anni fa, da un autentico contadino, Johann Baptist Zeller. / Oggi, purtroppo, la sua sedia è vuota: nei primi giorni dell’autunno del 59, ha deposto per sempre i suoi pennelli. / La sua ultima opera doveva essere destinata al fondo d'uno di quei secchi da latte che i mandriani portano sulle spalle durante la transumanza. Su questi "Bodeli" ha espresso l'amore che lo legava al suo Appenzello. / La Signora Zeller è rimasta sola: vive coi ricordi. In un libro, dedicato alla pittura rustica appenzellese, contempla le riproduzioni di quadri di suo marito, che sono nati sotto i suoi occhi. / Gli originali si trovano nei musei, o nelle gallerie private: anche le sue ultime opere, eseguite pochi giorni prima di morire. / Johann Baptist Zeller era forse l'ultimo contadino pittore? No, la mano che ha eseguito il suo ritratto, ha acquisito la tecnica del maestro. / La giovane Sybille ha ereditato i pennelli, i colori, e soprattutto l’arte di Zeller - la giovanetta, con mano esperta, prosegue la poetica tradizione. / Le opere di Sybille rispecchiano l'autentico volto dell’Appenzello: la vita dei mandriani, colorita, semplice, pura. / E in molte di queste solitarie fattorie, possiamo ancora oggi incontrare dei vecchi contadini, che durante le lunghe serata invernali, descrivono sul legno, il loro mondo, i loro paesaggi. / Non dipingono per i collezionisti, / ma per i loro vicini, i mandriani, che, in primavera sfoggeranno sugli alpi, questi inediti quadri di vita rurale. /
Communiqué_0895.pdf
Cortometraggio a colori sulla pittura del folclore appenzellese, che è tana delle manifestazioni, tipiche del patrimonio, culturale nostrano. Una breve visita alla casa dove visse e operò uno degli ultimi pittori del folclore appenzellese, Johan Baptist Zeller, scomparso solo pochi mesi orsono. Una giovane allieva della scuola media continua questa vecchia tradizione.
Commento:
Ai piedi del Santis, nell’Appenzello, troviamo isolate fattorie, disseminate sulla vasta catena di montagne e sulle colline. / In molte di queste solitarie case dei contadini, si possono vedere le vestige d’una pregiata arte popolare, nata dal costume di decorare i mobili. I motivi che abbelliscono quest'armadio, sono stati dipinti nel 18° e 19° secolo. / La moda dei mobili ornati fu poi abbandonata, per quella delle tavole di legno dipinte, che rappresentano scene rigorosamente realistiche. Questa pittura rustica, nella metà del 19° secolo, raggiuse l'espressione più originale, più fresca, squisitamente ingenua. / Ma non solo del 19° secolo: ancor oggi quest'arte conserva la sua genuina poesia. II dipinto che ammiriamo, è stato eseguito pochi anni fa, da un autentico contadino, Johann Baptist Zeller. / Oggi, purtroppo, la sua sedia è vuota: nei primi giorni dell’autunno del 59, ha deposto per sempre i suoi pennelli. / La sua ultima opera doveva essere destinata al fondo d'uno di quei secchi da latte che i mandriani portano sulle spalle durante la transumanza. Su questi "Bodeli" ha espresso l'amore che lo legava al suo Appenzello. / La Signora Zeller è rimasta sola: vive coi ricordi. In un libro, dedicato alla pittura rustica appenzellese, contempla le riproduzioni di quadri di suo marito, che sono nati sotto i suoi occhi. / Gli originali si trovano nei musei, o nelle gallerie private: anche le sue ultime opere, eseguite pochi giorni prima di morire. / Johann Baptist Zeller era forse l'ultimo contadino pittore? No, la mano che ha eseguito il suo ritratto, ha acquisito la tecnica del maestro. / La giovane Sybille ha ereditato i pennelli, i colori, e soprattutto l’arte di Zeller - la giovanetta, con mano esperta, prosegue la poetica tradizione. / Le opere di Sybille rispecchiano l'autentico volto dell’Appenzello: la vita dei mandriani, colorita, semplice, pura. / E in molte di queste solitarie fattorie, possiamo ancora oggi incontrare dei vecchi contadini, che durante le lunghe serata invernali, descrivono sul legno, il loro mondo, i loro paesaggi. / Non dipingono per i collezionisti, / ma per i loro vicini, i mandriani, che, in primavera sfoggeranno sugli alpi, questi inediti quadri di vita rurale. /
Communiqué_0895.pdf
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