Viva la Grischa! (1055-4)

  • italiano, altro
  • 1963-03-01
  • Durata: 00:02:03

Descrizione

Comunicato:
25 anni orsono il popolo svizzero riconosceva al romancio la dignità di quarta lingua nazionale. Questa antica parlata neolatina è rimasta viva in casa e a scuola, nella vita pubblica e nelle opere degli scrittori.

Commento:
25 anni orsono, il cantone dei Grigioni e la sua bella capitale di Coira registravano con grande soddisfazione il fatto che il popolo svizzero con voto plebiscitario aveva solennemente riconosciuto il romancio quale quarta lingua nazionale della Confederazione. / Questa antica parlata deriva direttamente dal latino. Era nata lingua scritta già nel 1560 con una traduzione della Bibbia, tuttavia si può dire che divenne maggiorenne soltanto nel 1938 grazie al voto popolare./ A Zuoz nell'alta Engadina, il retoromanci è più vivo che mai. E qui come in tutti i villaggi romanci, si può notare come attraverso questa parlata si esprime lo spirito d’indipendenza di un popolo che resta legato alle sue tradizioni: espressione altresì di una cultura documentata in splendide dimore e in iscrizioni, che non si curano troppo di conformarsi al turismo./ Nell'osteria, accanto ai giornali grigioni in tedesco, si trova beninteso il FOGLIO DEI LADINI. La lingua dei padri resta per questa gente qualche cosa più di un semplice mezzo per comprendersi: consacra una comunità di pensiero e di sentimenti. / E importante che una tale concezione sia trapiantata anche nelle scuole. E per questo l'insegnamento viene impartito in retoromancio. Il tedesco sarà imparato in seguito. I testi scolastici sono in romancio, così si perpetua la tradizione di una letteratura indigena straordinariamente ricca. Fra i giovani poeti che danno al romancio nuovo impulso è da citare il lirico André Peer./

Communiqué_1055.pdf
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